Crediti di carbonio ESG: un’opportunità concreta per le imprese italiane

Il funzionamento dei crediti di carbonio e il loro ruolo nei percorsi ESG

Crediti di carbonio ESG: un’opportunità concreta per il sistema produttivo italiano – I crediti di carbonio sono titoli che corrispondono a una tonnellata di anidride carbonica evitata o rimossa dall’atmosfera. Nati con l’obiettivo di incentivare la compensazione delle emissioni, oggi rappresentano un’opportunità strategica per le imprese impegnate in percorsi di sostenibilità ambientale e rendicontazione ESG.

Esistono due mercati principali in cui operano questi strumenti: quello regolamentato, istituito dal Protocollo di Kyoto del 1997 ed entrato in vigore nel 2005, e quello volontario, noto come Voluntary Carbon Market. Quest’ultimo consente alle aziende di compensare le emissioni residue anche in assenza di obblighi normativi. L’adozione dei crediti di carbonio volontari è aumentata significativamente dal 2020, nonostante le difficoltà legate alla trasparenza e alla diffusione di crediti di bassa qualità. Oggi, il mercato sta entrando in una fase di maturità, incentrata sull’affidabilità e sull’integrità dei progetti finanziati.

I crediti possono provenire da progetti di conservazione forestale, energie rinnovabili, agricoltura rigenerativa o tecnologie di rimozione del carbonio. Le aziende li acquistano per sostenere azioni per il clima al di fuori della propria catena del valore (oltre alla mitigazione della catena del valore) e migliorare le proprie performance ESG.

Dalla compensazione alla conformità: i crediti di carbonio nella strategia ESG aziendale

Per le aziende, i crediti di carbonio non sono più soltanto strumenti di compensazione, ma elementi centrali all’interno di una strategia ESG credibile e conforme ai nuovi standard europei. La Direttiva UE sui Green Claims, che si affianca alla Direttiva Empowering Consumers (2024/825), impone maggiore trasparenza e tracciabilità nelle dichiarazioni ambientali. Parallelamente, gli standard CSRD ed ESRS richiedono una rendicontazione più strutturata delle performance ambientali.

Le imprese sono quindi chiamate a selezionare con attenzione i progetti di compensazione, privilegiando quelli con impatti reali, verificabili e coerenti con i principi di addizionalità. In questo quadro normativo in evoluzione, la qualità dei crediti e la coerenza delle scelte aziendali diventano fattori determinanti per sostenere obiettivi climatici, rafforzare la rendicontazione non finanziaria e rispondere alle attese di investitori e consumatori.

Dai crediti spazzatura agli asset strategici: l’evoluzione del mercato volontario dei crediti di carbonio

Il mercato volontario dei crediti di carbonio è stato oggetto di critiche a causa della presenza di “crediti spazzatura” (crediti inefficaci), che hanno sollevato dubbi sull’affidabilità dello strumento e favorito fenomeni come il greenhushing, ovvero la scelta da parte delle imprese di non comunicare le proprie iniziative ambientali per timore di accuse di greenwashing. Tuttavia, gli strumenti di verifica e le agenzie di rating stanno rafforzando la fiducia nel sistema.

Secondo gli esperti, entro il 2030 la domanda di crediti di alta integrità potrebbe superare l’offerta disponibile, con un conseguente aumento dei prezzi. Le imprese che scelgono oggi di investire in progetti certificati e di qualità avranno accesso privilegiato al mercato e potranno garantirsi una maggiore stabilità nei costi, trasformando i crediti di carbonio in veri e propri asset competitivi.

Crediti di carbonio ESG: vuoi integrare i crediti di carbonio nella tua strategia ESG ma non sai da dove iniziare?

I crediti di carbonio rappresentano oggi uno strumento chiave per accompagnare le imprese in percorsi di sostenibilità credibili, tracciabili e coerenti con le nuove aspettative normative e di mercato. Non si tratta solo di compensare le emissioni: è un percorso che richiede competenze, criteri di qualità e coerenza con gli obiettivi ESG aziendali. È qui che si costruisce fiducia – verso investitori, clienti e stakeholder – e si genera valore. Inizia ora: il cambiamento passa dalla formazione, dalla consapevolezza e dall’azione condivisa. Su ESG³ trovi il punto di partenza.

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