Parliamo di Sustainability Manager: chi è il Responsabile della Sostenibilità e che ruolo ricopre in azienda?

L’evoluzione vorticosa dello scenario economico e politico internazionale e le trasformazioni del tessuto socio-economico mondiale hanno generato nuove sfide, ma anche grandi opportunità. Le imprese si trovano oggi di fronte a una necessità sempre più urgente: rivedere il proprio modo di operare, ripensare il concetto stesso di business. Oggi, non è più sufficiente inseguire risultati economico-finanziari. Le aziende sono chiamate a integrare nei propri processi decisionali e operativi principi di responsabilità sociale, ambientale e di governance. È da questo nuovo scenario che nasce una figura chiave: il Sustainability Manager, o Responsabile della Sostenibilità. Questo professionista ha il compito di tradurre i valori della sostenibilità in strategie concrete, guidando le organizzazioni verso modelli di crescita equi, resilienti e a basso impatto. Il Sustainability Manager analizza rischi e opportunità lungo la catena del valore, definisce obiettivi misurabili, coordina progetti di riduzione delle emissioni e di economia circolare, assicura la conformità alle normative nazionali e internazionali e dialoga con tutti gli stakeholder – dai dipendenti agli investitori, passando per comunità locali e istituzioni. In questo articolo scopriremo chi è il Responsabile della Sostenibilità, detto anche Sustainability Manager, e che ruolo ricopre in azienda.

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Chi è il Responsabile della Sostenibilità e che ruolo ricopre in azienda?

Per capire chi è il Responsabile della Sostenibilità, è fondamentale partire dalla sua definizione e dal ruolo che ricopre all’interno dell’azienda.

Secondo la prassi UNI/PdR 109.1, il Sustainability Manager ha il compito di indirizzare le aziende verso politiche di sostenibilità, identificando opportunità di crescita e riducendo costi che, a medio termine, risulterebbero insostenibili. Tra le sue responsabilità rientrano la gestione dei processi ambientali — come il monitoraggio dei consumi energetici, la riduzione dei rifiuti e l’ottimizzazione delle risorse — in pieno rispetto delle normative vigenti. In tal senso, agisce come ponte tra la governance aziendale e le operazioni sul campo, assicurando che le linee guida si traducano in azioni concrete.

In altre parole, il Sustainability Manager, o Responsabile della Sostenibilità, è quella figura professionale incaricata di ridurre l’impatto aziendale sotto il profilo ambientale, sociale ed economico. A lui è affidato il compito di gestire la comunicazione aziendale in materia di sostenibilità e redigere i relativi report, in linea con le direttive stabilite dal Global Reporting Initiative (GRI). Il Responsabile della Sostenibilità ha altresì il compito di interfacciarsi con i fornitori per assicurarsi che le loro pratiche di approvvigionamento siano etiche, sostenibili e responsabili. L’obiettivo è creare una catena di fornitura trasparente e conforme agli standard ESG.

Qual è la mission del Sustainability Manager?

La sostenibilità non più qualificabile quale opzione accessoria ma quale elemento imprescindibile della pianificazione e della gestione aziendale. In qualità di responsabile della sostenibilità, il Sustainability Manager ha il compito di promuovere una cultura della sostenibilità a tutti i livelli organizzativi, attraverso programmi di formazione e iniziative di sensibilizzazione.

La mission del Sustainability Manager si snoda in diverse aree:

  • analisi dei fattori ESG: il Responsabile della Sostenibilità ha il compito di seguire attentamente i cambiamenti e le tendenze legate ai fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), valutando in modo approfondito come questi aspetti possano influenzare le attività e le strategie aziendali. L’obiettivo è anticipare le nuove sfide e adottare strategie adeguate per rimanere al passo;
  • definizione degli obiettivi di sostenibilità: il Sustainability Manager ha la responsabilità di definire obiettivi di sostenibilità, stabilendo traguardi condivisi, concreti e misurabili;
  • progettazione di programmi di sensibilizzazione: il Sustainability Manager è responsabile della progettazione e realizzazione di iniziative orientate alla sostenibilità, monitorandone i risultati. L’obiettivo è diffondere principi di gestione sostenibile ed economia circolare, sia verso il personale aziendale, che verso gli stakeholders e la società in generale;
  • essere un challenger: il Responsabile della Sostenibilità ha l’onere di di operare in modo innovativo, adottando un pensiero laterale che metta in discussione le pratiche consolidate e introduca prospettive nuove e diversificate, agendo da vero e proprio “outsider”.

Il Sustainability Manager rappresenta, dunque, un vero e proprio agente di cambiamento attivo, che spinge le aziende a ridefinire le proprie strategie in ottica sostenibile e responsabile. Continua a leggere per capire chi è il Responsabile della Sostenibilità e come diventare Sustainability Manager di successo.

Quali sono le responsabilità e le attività operative del Sustainability Manager?

Per comprendere a fondo chi è il Responsabile della Sostenibilità, è essenziale esaminare nel dettaglio le responsabilità che gli vengono affidate. Uno dei suoi compiti principali è la rendicontazione delle performance aziendali in ambito sociale e ambientale, utilizzando strumenti come il Bilancio Sociale. Si tratta di un’attività di natura analitica e comunicativa, che spesso si accompagna alla definizione di strategie di sostenibilità. Queste strategie sono supportate da strumenti come la Gap Analysis – ovverosia un processo di analisi atta determinare il divario che vi è tra la conformità su determinati fattori, oggetto di valutazione, rispetto ai risultati attesi. Le responsabilità del Sustainability Manager, però, vanno ben oltre. Comprendono anche l’elaborazione di politiche ambientali, la riduzione dell’impatto sull’ecosistema, la misurazione della carbon footprint e la promozione di una cultura aziendale etica e responsabile. Dal punto di vista organizzativo, il Sustainability Manager si occupa di pianificare e gestire incontri periodici con i referenti delle principali funzioni aziendali. L’obiettivo è individuare aree di miglioramento in ottica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, in linea con gli standard di Corporate Social Responsibility (CSR). 

Queste responsabilità si traducono in attività operative quotidiane, misurabili e specifiche, che possono essere così schematizzate:

  • Analisi delle prassi aziendali
      • valutare l’efficienza energetica e l’uso delle risorse;
      • identificare possibili margini di miglioramento per ridurre l’impronta ambientale;
      • esaminare la produzione di rifiuti e il livello di emissioni di CO₂.
  • Sviluppo di strategie sostenibili
      • elaborare piani e politiche finalizzati alla promozione della sostenibilità;
      • attuare iniziative per migliorare la responsabilità ambientale, sociale ed economica.
  • Redazione del bilancio di sostenibilità
      • predisporre report dettagliati, accurati e trasparenti sulle prestazioni aziendali di sostenibilità;
      • comunicare i risultati e gli obiettivi futuri a tutte le parti interessate (stakeholder).
    • Gestione dei rapporti con gli stakeholders e con la catena di fornitura
      • collaborare con gli attori coinvolti (stakeholders), sia interni ed esterni all’azienda, per promuovere iniziative di sostenibilità;
      • rispondere alle preoccupazioni e alle aspettative degli stakeholders in merito alle politiche di sostenibilità.
      • migliorare le pratiche sostenibili lungo la catena di fornitura.
  • Innovazione e miglioramento continuo
      • ricercare e adottare tecnologie e processi innovativi in chiave sostenibile;
      • prevedere e affrontare tempestivamente le sfide emergenti nel campo della sostenibilità.
  • Rispetto delle normative
      • supervisionare l’intera compliance normativa;
      • assicurarsi che l’organizzazione soddisfi tutti i requisiti ambientali previsti dalle normative vigenti;
      • predisporre la documentazione e i report richiesti dalle autorità competenti e dagli enti regolatori. 
  • Monitoraggio e valutazione continui
      • verificare costantemente le performance aziendali in materia di sostenibilità e, se necessario, apportare accorgimenti utili;
      • tenersi aggiornamento sulle novità ed evoluzioni delle normative ambientali.
  • Promozione della cultura aziendale
    • organizzare programmi di formazione e percorsi educativi per sensibilizzare il personale aziendale sui temi ESG (Environmental, Social, Governance);
    • promuovere campagne di comunicazione rivolte a clienti, fornitori e altre parti interessate, per diffondere l’impegno aziendale verso la sostenibilità.

Quali sono le hard e soft skills per un Sustainability Manager di successo?

La figura del Sustainability Manager richiede competenze ampie e multidisciplinari. È essenziale che questa figura professionale sappia coniugare solide capacità manageriali con eccellenti doti relazionali, così da interfacciarsi in modo efficace con tutti gli stakeholder, interni ed esterni.

Le principali skills di un Sustainability manager possono essere schematizzate come segue:

  • competenze organizzative: capacità di gestire progetti complessi e coordinare team multidisciplinari, garantendo che le attività siano in linea con la visione strategica di sostenibilità dell’azienda;
  • competenze analitiche e orientamento al data-driven: abilità nell’analizzare dati complessi e interpretare con precisione i Key Performance Indicators (KPI) per valutare l’impatto delle iniziative di sostenibilità. È fondamentale anche la predisposizione di report credibili e trasparenti, nonché l’allineamento delle politiche ambientali ai Sustainable Development Goals (SDG) dell’ONU e alle linee guida dell’Agenda 2030. L’obiettivo ultimo è creare un impatto positivo non solo per l’azienda, ma anche per la società e l’ambiente in generale;
  • competenze manageriali: capacità di promuovere iniziative volte all’efficienza energetica, alla riduzione delle emissioni di CO2 e alla gestione sostenibile delle risorse, e di proporre soluzioni innovative che generino benefici a lungo termine per l’azienda e la collettività;
  • eccellenti dote relazionali e di comunicazione: capacità di interfacciarsi efficacemente con tutti gli stakeholders coinvolti, sia interni che esterni all’organizzazione, per assicurare l’adozione delle politiche di sostenibilità e la transizione dell’organizzazione verso pratiche più responsabili.

Tali competenze sono il presupposto fondamentale per affrontare con successo le numerose responsabilità che gravano sul Sustainability Manager.

Continua a leggere per capire chi è il Responsabile della Sostenibilità e come diventare Sustainability Manager di successo.

Quali sono i principali vantaggi di avere un Responsabile della Sostenibilità in azienda?

L’inserimento di una figura professionale come il Responsabile della Sostenibilità all’interno della struttura organizzativa porta con sé numerosi vantaggi, che si riflettono non solo sulla gestione delle risorse e sulla strategia aziendale, ma anche sulla creazione di un ambiente di lavoro più consapevole e orientato alla sostenibilità.

I principali vantaggi di avere un Responsabile della Sostenibilità all’interno della struttura organizzativa sono:

  • il miglioramento l’efficienza operativa;
  • il potenziamento l’engagement dei collaboratori;
  • la possibilità di attrarre nuovi talenti;
  • il rafforzamento della reputazione aziendale;
  • l’aumento della fiducia da parte di investitori e consumatori, sempre più attenti alle questioni ambientali;
  • la creazione di nuove opportunità di sviluppo economico;
  • la mitigazione dei rischi, con conseguente incremento dei ricavi.

Tuttavia, il Sustainability Manager non opera da solo nel processo di sostenibilità aziendale. Accanto a lui, il Sustainability Practitioner ricopre un ruolo fondamentale, traducendo le linee guida in interventi pratici e misurabili. Il Sustainability Practitioner è quella figura professionale che si occupa di applicare le politiche di sostenibilità nel quotidiano, monitorare le performance e curare la formazione del management interno.

Sustainability Manager e Sustainability Practitioner: due ruoli a confronto

La normativa UNI/PdR 109.1 distingue chiaramente il ruolo del Sustainability Manager da quello del Sustainability Practitioner, stabilendo la seguente distinzione:

  • Il Sustainability Manager gestisce il piano strategico di sostenibilità dell’organizzazione per massimizzare i benefici materiali e immateriali, assicurandosi che l’azienda adotti un business model sostenibile, basato su prodotti/servizi con impatti socio-ambientali positivi, realizzati mediante una value chain anch’essa responsabile. A questa figura sono richieste prestazioni sia tecniche sia manageriali.
  • Il Sustainability Practitioner supporta in modo operativo il ruolo del Sustainability Manager e deve possedere competenze specifiche per affrontare prestazioni tecniche.

Tuttavia, entrambe le figure sono chiamate a svolgere attività cruciali, come la creazione di modelli di business sostenibili, la promozione di processi decisionali eticamente orientati e la gestione degli impatti e dei rischi sociali lungo la value chain.

Sustainability manager e Sustainability Practitioner: tutti li cercano

Il mercato del lavoro sta registrando un aumento della domanda di professionisti specializzati come il Sustainability Manager e il Sustainability Practitioner. In particolare, la richiesta di Sustainability Manager risulta particolarmente elevata in settori industriali ad alto impatto ambientale, come l’energia, i trasporti, la manifattura, l’edilizia e i cosiddetti Hard-to-abate (settori industriali particolarmente difficili da decarbonizzare o riconvertire). Questo trend si riflette anche nel mondo educativo, con università e istituti di formazione che ampliano continuamente l’offerta di corsi e programmi di laurea incentrati sulla sostenibilità e la gestione ambientale. Il percorso formativo inizia spesso con una laurea in scienze ambientali, ingegneria o economia, per poi proseguire con master specialistici in ambito di gestione della sostenibilità o settori affini. 

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UNI/PdR 109.1: linee guida e certificazione per i professionisti della sostenibilità aziendale

L’importanza sempre più marcata della sostenibilità, tanto nel contesto aziendale quanto in quello globale, ha reso fondamentale standardizzare le competenze e i requisiti di chi ricopre ruoli professionali legati alla sostenibilità. Tale standardizzazione è stata introdotta tramite la UNI/PdR 109.1, un documento che delinea i requisiti professionali per le figure del Sustainability Manager e del Sustainability Practitioner e descrive le modalità di certificazione. Si tratta di una prassi — pubblicata da UNI (Ente Italiano di Normazione) il 3 giugno 2021 e aggiornata il 9 febbraio 2024 — che, pur non avendo carattere di norma obbligatoria, fornisce linee guida e standard condivisi per valutare la conformità e le competenze dei professionisti nell’ambito della sostenibilità ambientale.

Chi decide di certificarsi secondo la UNI/PdR 109.1 acquisisce pertanto un vantaggio competitivo concreto: dimostra sul campo di rispettare standard condivisi e di saper tradurre i principi ESG in azioni misurabili. Per chi vuole affrontare questo percorso con il massimo supporto, ESG³ ha ideato un percorso formativo strutturato proprio attorno alla UNI/PdR 109.1:2021. Un iter che guida passo dopo passo verso la qualifica di Sustainability Manager o Sustainability Practitioner, fornendo gli strumenti e le competenze necessarie per emergere in un mercato sempre più attento alla sostenibilità.

ESG³: il Corso per Sustainability Manager e Sustainability Practitioner Certificato UNI/PdR 109.1:2021

Il corso Sustainability Manager e Sustainability Practitioner Certificato UNI/PdR 109.1:2021 di ESG³ è un programma formativo pensato per chi desidera approfondire le proprie competenze in ambito ambientale, sociale e di governance (ESG). Nel corso del programma, i partecipanti acquisiscono un’adeguata preparazione per la certificazione UNI/PdR 109.1:2001 e sviluppano competenze solide per promuovere una crescita aziendale sostenibile. Alla fine del corso, saranno in grado di sviluppare report di sostenibilità conformi alle normative internazionali.

Gli obiettivi principali del corso Sustainability Manager e Sustainability Practitioner Certificato UNI/PdR 109.1:2021 di ESG³ sono:

  • integrare sostenibilità aziendale e reporting ESG per maggiore trasparenza;
  • gestire impatti ambientali, energetici e rischi ESG lungo la value chain;
  • gestire politiche sociali aziendali, etica e governance per impatti positivi;
  • insegnare comunicazione digitale e gestione rapporti con stakeholder sostenibili;
  • gestire investimenti sostenibili e crowdfunding per progetti sociali ed ambientali.

Il programma formativo si allinea alle normativa UNI/PdR 109.1:2021 ed è rivolto alle figure di Sustainability Manager e Sustainability Practitioner che si occupano delle strategie Ambientali, Sociali e di Governance (ESG) all’interno delle organizzazioni. Il corso rilascia 40 Crediti Formativi riconosciuti da Ricec e un attestato di partecipazione valevole per accedere all’esame per la certificazione UNI/PdR 109.1:2021 presso il Ricec. 

Partecipa all’Incontro Formativo Gratuito per saperne di più sui contenuti. 

Il corso SDG User norma UNI/PDR 109.2:2021 di ESG³

Il corso SDG User norma UNI/PDR 109.2:2021 di ESG³ è progettato per formare professionisti capaci di svolgere attività di audit nell’ambito della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa, con particolare attenzione alla gestione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) nelle strutture organizzative. Nel corso del programma formativo, i partecipanti acquisiscono solide competenze per estrarre dati utili alla rendicontazione di sostenibilità, in conformità alla norma UNI/PdR 109.2:2021.

Gli obiettivi del corso SDG User norma UNI/PDR 109.2:2021 sono:

  • integrare sostenibilità aziendale e reporting ESG per maggiore trasparenza;
  • gestire impatti ambientali, energetici e rischi ESG lungo la value chain;
  • gestire politiche sociali aziendali, etica e governance per impatti positivi;
  • gestire investimenti sostenibili e crowdfunding per progetti sociali ed ambientali.

Il corso è rivolto a professionisti interessati a sviluppare competenze nell’ambito della sostenibilità, con particolare attenzione agli SDGs e alla rendicontazione di sostenibilità. Al termine, i partecipanti hanno la possibilità di ricevere un attestato di competenze da ente di parte terza UNI CEI EN ISO 17024.

Partecipa all’Incontro Formativo Gratuito per saperne di più sui contenuti. 

Intraprendere un percorso formativo per diventare Sustainability Manager o Sustainability Practitioner rappresenta un’opportunità significativa per i professionisti che desiderano far evolvere la propria carriera verso ruoli sempre più richiesti. I corsi ESG³ offrono le competenze pratiche per affrontare le sfide future, generando un impatto positivo tanto sulle imprese quanto sull’ambiente.

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